\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \sl240 \f1 \fs24 Dopo unÆennesima sconfitta parlamentare nellÆaprile 1988 e nuove elezioni che non sbloccarono la situazione, Schlⁿter cos
titu∞ un governo di coalizione fra conservatori, liberali e radicali. Il suo programma di tagli alla spesa pubblica e di sgravi fiscali per le imprese e i redditi pi∙ elevati accentu≥ i contrasti con i socialdemocratici, che registrarono una forte cresci
ta nelle elezioni del dicembre 1990. Il successivo ritiro dei radicali dalla coalizione di governo costrinse questÆultimo a negoziare lÆappoggio parlamentare dei partiti di centro in condizioni di maggiore debolezza; ulteriori difficoltα per Schlⁿter der
ivarono dalla mancata ratifica nel referendum popolare del giugno 1992 del trattato sullÆUnione europea, firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992. Successivi negoziati con i partner europei portarono alla esenzione della Danimarca da alcune clausole del T
rattato di Maastricht e allÆapprovazione di questÆultimo, cos∞ emendato, in un nuovo referendum popolare (maggio 1993). Nel gennaio 1993 Schlⁿter fu costretto a dimettersi in seguito allÆaccusa di avere coperto di fronte al parlamento, nel 1989, il cosid
detto scandalo Tamilgate: interrogato sulle decisioni adottate nel 1987 dallÆallora ministro della Giustizia E. Ninn-Hansen (il quale, violando la legislazione danese sullÆimmigrazione, aveva rifiutato lÆingresso in Danimarca alle famiglie dei lavoratori
Tamil, provenienti dallo SrΩ La±ka e residenti nel paese), Schlⁿter aveva infatti negato ogni addebito per sΘ e per il ministro. La guida dellÆesecutivo fu allora assunta dal socialdemocratico P. N. Rasmussen, che diede vita a una coalizione tra i socia
ldemocratici, i radicali, il Centro democratico e i cristiano-popolari. LÆatteggiamento antieuropeo di una parte consistente della popolazione danese risult≥ confermato dalle elezioni per il parlamento europeo tenutesi nel giugno del 1994 quando due form
azioni politiche contrarie al Trattato di Maastricht, il Movimento popolare contro lÆUnione Europea e il Movimento di giugno ottennero insieme pi∙ del 25% dei voti. Nelle elezioni del settembre 1994 i partiti della coalizione governativa registrarono un
certo arretramento (il partito socialdemocratico perse 7 seggi, il Centro democratico 4, i cristiano popolari non raggiunsero il quorum, e solo i radicali aumentarono di un seggio). Il vero vincitore delle elezioni fu il Partito liberale (che pass≥ da 29
a 42 seggi), mentre i conservatori e il Partito socialista popolare persero rispettivamente 3 e 2 seggi. Rasmussen costitu∞ un governo di minoranza con i socialdemocratici, il Centro democratico e i radicali. La situazione economica registr≥ nel 1995 un
aumento degli investimenti insieme per≥ a un netto rallentamento dei consumi. LÆaumento dei prepensionamenti consent∞ di ridurre il tasso di disoccupazione (dal 12,2% del 1994 al 9,3% dellÆanno successivo), anche se lÆindustria continu≥ a perdere posti
di lavoro. Il contenimento dellÆinflazione e la riduzione del disavanzo pubblico rimasero gli obiettivi prioritari del governo di centro-sinistra che si espose in parlamento allÆaccusa di perseguire una politica di destra. Nel dicembre 1996 il Centro dem
ocratico abbandon≥ la coalizione in seguito allÆappoggio dei partiti di sinistra, socialisti popolari e raggruppamento della Lista unita, ottenuto da Rasmussen in occasione dellÆapprovazione della legge finanziaria per il 1997.
